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About his Art Raphaël Battoia, fotografo Autodidatta, non ha mai seguito un corso di fotografia ma ha imparato l'arte fotografica dedicandole molto tempo ed infinita passione. Da una quindicina di anni, con l'avvento dell'arte digitale, è passato dallo stadio fotografo alla creazione artistica ma sempre basandosi su fotografia da lui scattate. In seguito confrontandosi con altri artisti, nel tempo divenuti suoi amici: Valérie Perrier-Sarrazin professoressa e critica di arte, Micheline Leberre diplomata delle Beaux-Arts di Parigi, disegnatrice e pittrice affermata, ed Edith Poinsot-Lardy art promoter, lo hanno incoraggiato a mostrare il suo lavoro e questo lo ha portato alla decisione, nel 2013, di organizzare una grande mostra personale alla galleria Oberkampf a Parigi. Avendo questa mostra avuto molto successo sia del pubblico che della critica lo ha rafforzato nella sua scelta di continuare questo percorso artistico. Alla fine del 2016 inventa « les Carrocatures » ove propone un nuovo modo di fare le caricature utilizzando il mezzo digitale. Ora, dopo numerose mostre e contatti con critici e collezionisti, la sua attenzione si è rivolta all'estero e in particolare in Italia, patria dei suoi nonni. Elenco delle principali mostre personali: Mostra personale alla Galleria Oberkampf a Parigi Giugno 2013 Mostra personale Crêperie La galette capricieuse a Parigi 2016-2017 Mostra personale Ospedale Rothschild Parigi Gennaio 2017 Mostra Art3f Parigi Porte di Versailles Gennaio 2017 Mostra Centro culturale cinese Aulnay sous bois Francia Aprile 2017 Mostra personale WeArtFromParis Parigi Marzo 2017 Mostra Art Shopping Carousel du Louvre Parigi Giugno 2017 Mostra virtuale « Les Recombinants » Art-O-Rama Marsiglia Agosto 2017 Mostra SAM 2017 Giverny Francia settembre 2017 |
Parlanto della sua Arte Digitale
Per me creare è deformare la realtà per renderla visibile.
Per questo mi sento più un creatore che un fotografo, anche se alla base del mio lavoro c'è sempre una delle mie foto.
Essere in ricerca permanente di nuovi mondi da esplorare artisticamente è diventato un bisogno quotidiano e vitale.
Il punto di partenza è sempre lo stesso: un incontro.
È questo incontro che è all'origine del mio lavoro.
Come un
appuntamento inatteso, un gironzolare, un oggetto, una struttura, un
luogo, una situazione originale inevitabile diventa uno scatto, una
foto.
Girovagando ho accumulato decine di migliaia di foto che sono per me la materia prima, come l'argilla per lo scultore.
Davanti allo schermo del computer, in un attimo, la foto, una certa foto, quasi inizia a parlarmi.
Il
suo ambiente? I suoi colori ? Un ricordo ? Un'emozione ? Non importa il
come ed il perchè, so che è con lei che devo lavorare. L'alchimia ha
fatto la sua parte ora il mio lavoro può cominciare.
Durante il mio lavoro grafico ricompongo e creo, totalmente o in parte, una nuova immagine differente della sua matrice.
Il mio lavoro si declina in tre universi: " i classici", "le atmosfere" ed infine "i capricci."
Per certe foto, pocchi ritocchi, inquadratura e/o saturazione dei
colori, custodendole così, fedeli come nella mia prima visione.
Questo è ciò che chiamo il mio universo "classico."
"Le atmosfere" che potrebbero anche chiamarsi: "foto-pitture", per
queste strutturo e "deposito" sul supporto fotografico la "materia" che
inasprisce l'emozione, sostituendo il pennello e la pittura con un
software ed un mouse.
La mia nuova serie "Carrocatures", neologismo francese di vetri e di
caricatura, sfrutta la stessa tecnica ma viene da me applicata alle
persone, diventando così una versione moderna e digitale della
caricatura.
È per me ogni volta una nuova scoperta perché il risultato non sarà mai lo stesso, é mai conosciuto in anticipo.
Talvolta comico, talvolta triste, talvolta spaventoso ma è anche questo il piacere della creazione,
Il mio terzo universo è quello che chiamo "i capricci" in omaggio al mio maestro Canaletto.
Provando, al mio umile livello, a creare rappresentazioni di luoghi
dalla realtà improbabile, immaginari ma figurativi, onirici ed
ammaliati.
Ma il lavoro non si ferma quando ho dato vita e forma alla mia creazione, ho bisogno dello spettatore per finire l'opera...
Lo sguardo singolare di ciascuno in base alla sua vita, alla sua storia
ed alla sua visione artistica, crea un dialogo unico e diverso con le
immagini che propongo.
La storia raccontata da ciascuna delle mie foto-pitture si moltiplica ad ognuno dei miei incontri e scambi con gli spettatori.
Due universi si sovrappongono, si uniscono, è così che l'opera rinasce a lei stessa altrettante volte che gli sguardi l'incrociano.